Il Ministero delle Infrastrutture è al lavoro su un provvedimento di sanatoria che mira a risolvere diverse tipologie di irregolarità edilizie, limitatamente agli interni delle abitazioni. Matteo Salvini, il ministro a capo, ha presentato il piano durante una riunione con cinquanta associazioni di categoria e enti del settore. Si attende l’approvazione di Palazzo Chigi per procedere con un decreto legge, anticipato da dichiarazioni della premier Giorgia Meloni, aperta alla regolarizzazione di piccole difformità per migliorare l’abitabilità delle case.
La normativa si concentra su diverse situazioni comuni tra i proprietari di immobili:
La legge attuale prevede una tolleranza del 2% rispetto al titolo edilizio, percentuale considerata adeguata per costruzioni recenti ma non per quelle più datate, spesso realizzate con standard progettuali meno precisi. La nuova proposta suggerisce di innalzare il limite di tolleranza al 5% per gli immobili costruiti prima del 1985.
Per le abitazioni realizzate prima del 1967, quando i titoli edilizi non erano ancora obbligatori, si valuta di considerare lo stato di fatto dell’immobile come suo stato legittimo, permettendo di sanare piccole irregolarità senza condonare abusi.
La sanatoria non sarà gratuita: è previsto che il costo per sanare le irregolarità sarà proporzionale al grado di difformità dalle norme di conformità edilizia. Questa misura intende bilanciare la necessità di regolarizzazione con il rispetto delle normative vigenti.
Il piano di sanatoria studiato dal Ministero delle Infrastrutture rappresenta un importante passo verso la soluzione di problematiche comuni per molti proprietari di immobili. Resta da vedere come verrà implementato il decreto e quali saranno le reazioni delle categorie interessate.