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Aumento rischio incendi in provincia di Torino: vento e siccità allarmano agricoltori

Aumento rischio incendi in provincia di Torino: vento e siccità allarmano agricoltori - ilvaporetto.com

Torna il Foehn su Torino: rischio incendi in aumento

Coldiretti Torino ha lanciato l’allarme: il vento di caduta, noto come Foehn, sta tornando a soffiare su tutta la provincia di Torino, portando con sé un pericolo ben noto per gli agricoltori. Secondo l’organizzazione, il rischio incendi è destinato a crescere a causa di questo fenomeno. Nel corso del 2023, la provincia ha già registrato oltre 80 incendi che hanno distrutto più di dieci ettari di bosco. La Coldiretti sottolinea che la maggior parte di questi incendi è avvenuta nei giorni caratterizzati da forti venti, dimostrando la prevedibilità di tali eventi. La nota rilasciata dall’organizzazione mette in evidenza come il vento, l’aria secca e la direzione costante delle raffiche rappresentino una forte tentazione per i piromani, soprattutto in assenza di neve sul terreno.

Rafforzare la prevenzione contro il vento e il rischio incendi

Il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, ha sottolineato l’importanza di rafforzare i controlli preventivi per ridurre le probabilità di incendi durante i giorni caratterizzati da vento e inverni privi di neve. Secondo Mecca Cici, l’adozione di moderne tecnologie per la sorveglianza e l’individuazione immediata dei focolai è fondamentale. Inoltre, ha evidenziato la necessità di incrementare i sistemi di prevenzione e vigilanza attiva, potenziare le squadre Anti incendi boschivi (Aib) e realizzare piccoli invasi irrigui con funzioni antincendio. L’obiettivo è quello di limitare i danni ambientali e la perdita di biomassa legnosa, fondamentale per l’economia forestale, causati dagli incendi invernali.

Le zone più colpite dagli incendi nella provincia di Torino

Secondo il report regionale del 2022 elaborato da Coldiretti Torino, le zone più colpite dagli incendi risultano essere le fasce pedemontane dal Pinerolese all’Eporediese, con particolare concentrazione tra la val Sangone, valle di Susa, val Ceronda, zona di Lanzo e Corio e pedemontana canavesana. La situazione richiede un’azione immediata per proteggere le risorse boschive e ridurre al minimo il pericolo rappresentato dai roghi in queste aree.