Home Intrattenimento Chiara Maci, genitore di Bianca: perché dovrei giustificarmi sull’identità del padre?

Chiara Maci, genitore di Bianca: perché dovrei giustificarmi sull’identità del padre?

Nel 2023, un genitore single si trova ancora a doversi giustificare per la sua scelta. Questa denuncia arriva da Chiara Maci, una food blogger italiana e madre di Bianca, nata nel 2014 quando Chiara era ancora single.

In un post su Instagram, Chiara ha raccontato di essere stata messa in imbarazzo e in difficoltà durante una visita in questura per rinnovare il passaporto. Le è stata richiesta una serie di documenti e firme aggiuntive, come se un solo genitore non fosse abbastanza. Tutto ciò è accaduto davanti alla sua bambina. Nonostante la situazione, Chiara ha cercato di far sorridere sua figlia, perché ha imparato a trattenere le lacrime quando necessario, come insegnato dalle donne. Tuttavia, queste azioni hanno ferito Bianca, che ha chiesto alla madre perché fossero richiesti altri documenti.

Chiara, sei stata guardata con sospetto già durante la gravidanza, quando hai fatto le ecografie da sola. Cosa è cambiato da allora?

“Vorrei poter dire che molte cose sono cambiate, ma purtroppo non è così. Non c’è stata alcuna evoluzione. Negli anni ho affrontato le difficoltà della burocrazia e ho dovuto pagare il prezzo della mancanza di una doppia firma e di un secondo genitore, come se un solo genitore non potesse garantire tutto ciò di cui un figlio ha bisogno. Mi sono state richieste documentazioni dal tribunale, ma non ho mai avuto bisogno di andarci, non ci sono separazioni in corso e non c’è una figura paterna”.

Quando Bianca è nata, ti aspettavi di incontrare queste difficoltà?

“Quando mia figlia era ancora molto piccola, pensavo che crescendo in una grande città come Milano, nel 2025-2030 non avrei più dovuto dare spiegazioni. Ma l’esperienza di ieri mi ha dimostrato che siamo ancora in un momento molto complesso. Tuttavia, il numero di messaggi ed email che ho ricevuto dopo il mio post dimostra che ci sono molte famiglie monogenitoriali che si trovano in difficoltà. Ed è giusto fare qualcosa a riguardo”.

Qual è stato uno dei momenti più difficili?

“Ricordo un commento che qualcuno ha fatto sotto una foto della festa di compleanno di Bianca, dicendo ‘Poverina’. Io ho risposto dicendo che i veri poveri sono i bambini che crescono senza amore. Credo che i figli delle famiglie monogenitoriali non abbiano nulla di cui mancare. Queste situazioni sono normali e la normalità non può essere definita solo dalla cosiddetta famiglia tradizionale. La famiglia è dove c’è amore e la volontà di stare insieme”.

Perché l’Italia è ancora così arretrata?

“Questo è un retaggio patriarcale. Per molti, io e Bianca non siamo considerate una famiglia. Quando ho ricevuto la lettera che confermava l’iscrizione di mia figlia al nido, sulla busta c’era scritto ‘famiglia Maci’. Quando l’ho letto, ho pianto per ore. Era il nostro primo riconoscimento come famiglia. Ho capito quanto sia importante essere riconosciuti. Comunque, credo molto nelle nuove generazioni: se riusciamo a far capire loro che nessuno ha nulla da perdere, allora ogni famiglia sarà considerata normale”.

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