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Crisi neve in montagna: rischio siccità per l’agricoltura piemontese

Crisi neve in montagna: rischio siccità per l'agricoltura piemontese - ilvaporetto.com

Situazione neve sulle montagne torinesi: Coldiretti lancia l’allarme

L’associazione Coldiretti Torino ha reso noto che sull’80% delle montagne torinesi manca la neve, confermando un grave deficit nivologico. Nonostante le nevicate di fine anno, la situazione non è migliorata. Nelle Alpi torinesi, la maggior parte dei bacini imbriferi è scoperta fino a quote intorno ai 2.000 metri. Tra i 2.000 e i 2.500 metri, la copertura è presente soprattutto sui versanti sottovento e a Nord, ma con uno spessore di appena 15-20 centimetri. Secondo Coldiretti, in questo periodo dovrebbero esserci 50-60 cm di neve assestata distribuita in modo uniforme. Il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, ha dichiarato: “Siamo a meno 100% in bassa valle di Susa, val Pellice, val Chisone e meno 80% nelle valli di Lanzo e valli Orco e Soana e meno 70% in alta valle di Susa. Se non arriveranno nevicate abbondanti entro gennaio, al massimo metà febbraio, rischiamo il deficit idrico dell’annata 2022 protrattosi fino alla primavera 2023.”

Appello di Coldiretti Torino per la gestione idrica

Il presidente di Coldiretti Torino ha sottolineato la gravità della situazione, affermando: “Ricordiamo, infatti, che dal disastro della siccità del 2022, che ha visto sommarsi mancanza di piogge in pianura e di neve in montagna l’agricoltura si è risollevata soltanto a maggio 2023 con una lunga serie di abbondanti precipitazioni che, però, non hanno creato riserve di neve in quota.” Coldiretti ha inoltre evidenziato la necessità di interventi urgenti per la gestione idrica. Il presidente ha dichiarato: “Continuiamo a trascorrere inverni senza neve ed estati caldissime, eppure si continuano a rimandare le opere idriche per mettere in sicurezza l’agricoltura piemontese dalla siccità. Da ben due anni chiediamo alla Regione un Piano per i piccoli invasi diffusi sul territorio in grado di trattenere l’acqua in eccesso durante le piene primaverili e durante le tempeste estive. Soprattutto chiediamo che i rinnovi delle concessioni idroelettriche regionali prevedano una destinazione ad uso plurimo delle acque dei bacini montani destinando quota di acqua al soccorso irriguo in caso di periodi siccitosi estivi.”

Urgenza di interventi per la gestione idrica

Il presidente di Coldiretti Torino ha sottolineato l’urgenza di interventi per affrontare la situazione attuale, affermando: “Eppure non è successo nulla. Ma dobbiamo fare presto.” L’associazione ha lanciato un appello affinché vengano adottate misure concrete per garantire la gestione idrica e la sicurezza dell’agricoltura piemontese. La situazione attuale richiede un’immediata attenzione e azione per evitare gravi conseguenze a livello idrico e agricolo.