Home Intrattenimento Massacro del Circeo: Tina Lagostena Bassi, avvocato di Donatella Colasanti, testimonia sui fatti del brutale omicidio

Massacro del Circeo: Tina Lagostena Bassi, avvocato di Donatella Colasanti, testimonia sui fatti del brutale omicidio

La difesa di Donatella Colasanti: il massacro del Circeo

Nel settembre del 1975, si verificò il tragico massacro del Circeo, in cui due giovani ragazze, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, furono rapite, violentate e torturate per due giorni da tre individui: Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido, all’interno di una villa situata al Circeo.

Successivamente, le due ragazze furono rinchiuse in una valigia e abbandonate in un’automobile, dove Rosaria morì soffocata, mentre Donatella riuscì a sopravvivere e a chiedere aiuto.

Durante il processo che si svolse a Roma dal 1976 al 1979, Tina Lagostena Bassi, avvocatessa italiana, si occupò della difesa di Donatella Colasanti. Questo caso ebbe un’enorme risonanza mediatica e sociale.

Tina Lagostena Bassi: la carriera

Tina Lagostena Bassi, nata a Milano nel 1926 e scomparsa a Roma nel 2008, è stata una figura di spicco nel panorama della giustizia e della politica italiana.

Dopo essersi laureata in giurisprudenza a Genova, si specializzò nel campo del diritto penale e della navigazione. Insieme a suo marito, Vitaliano Lagostena, fondò uno studio legale prima a Genova e poi a Roma.

Oltre alla sua attività di avvocato, fu anche docente universitaria, consulente del Ministero di Grazia e Giustizia e rappresentante italiana al Convegno Mondiale per la Pace a Praga nel 1983.

Tina Lagostena Bassi fu la prima persona a pronunciare la parola “stupro” durante un processo, rompendo così il tabù che circondava questo crimine, considerato all’epoca solo un’offesa alla morale e non alla persona.

Oltre alla difesa di Donatella Colasanti nel caso del massacro del Circeo, partecipò al primo “Processo per stupro” trasmesso dalla RAI nel 1979, in cui difese una ragazza violentata da due uomini in una stazione ferroviaria.

Inoltre, fu la fondatrice del Telefono Rosa, un’associazione di volontarie che offre ascolto e sostegno alle donne vittime di violenza.

La sua lotta per i diritti delle donne non si limitò al tribunale, ma si estese anche al Parlamento, dove fu eletta nel 1994 nelle liste di Forza Italia. Durante la XII legislatura, fu membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati e coautrice della legge n. 66 del 1996, che modificò il codice penale introducendo la violenza sessuale come reato contro la persona e prevedendo pene più severe per gli stupratori.

Il ruolo di Tina Lagostena Bassi in TV e la sua produzione letteraria

Tina Lagostena Bassi ebbe anche una presenza significativa in televisione, sia come sceneggiatrice e conduttrice di programmi incentrati sulla giustizia e i diritti, sia come giudice nel programma “Forum” su Rete 4.

Inoltre, scrisse diversi libri, tra cui “La donna e la giustizia” (1977), “La violenza sulle donne” (1980), “La donna e il potere” (1984) e “La donna e la vita” (1992).

Per il suo impegno, ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Marisa Bellisario nel 1988, il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo nel 1991 e il Premio America della Fondazione Italia USA nel 2007. La sua eredità continua a vivere e a essere attuale, e il suo esempio continua a ispirare tutte le donne che desiderano affermare i propri diritti e la propria dignità.

La morte di Tina Lagostena Bassi avvenne il 4 marzo 2008 a Roma, dopo una lunga malattia, probabilmente un tumore al seno.

È stata una donna coraggiosa e determinata, che ha contribuito a cambiare la legislazione sulla violenza sessuale e a rompere il silenzio su questo crimine.

La sua vita e il suo lavoro sono stati ricordati da molte persone, tra cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha pronunciato un elogio funebre in suo onore.