Home Massimo Ceccherini: chiarimenti post-Oscar dopo la battuta sugli Ebrei “Mi sono spiegato male”

Massimo Ceccherini: chiarimenti post-Oscar dopo la battuta sugli Ebrei “Mi sono spiegato male”

Massimo Ceccherini, noto per il suo humor pungente e la sua verve artistica, ha recentemente sollevato un polverone con le sue dichiarazioni fatte durante la trasmissione “Da noi…a ruota libera”. Il comico, intervenuto nel programma di Francesca Fialdini, ha espresso commenti che hanno suscitato malintesi riguardanti la cerimonia degli Oscar 2024, in particolare sul film “Io capitano” di Matteo Garrone.

le scuse di ceccherini: un malinteso da chiarire

In seguito alle reazioni scaturite dalle sue parole, Ceccherini ha cercato di rettificare il suo messaggio in un’intervista con AdnKronos. L’attore ha sottolineato di essere stato frainteso, precisando che il suo commento era rivolto al tema trattato nel film “La zona d’interesse”, e non aveva alcuna intenzione di suonare come una dichiarazione antisemita. “La colpa è mia”, ha ammesso, riconoscendo che la sua espressione poteva essere interpretata in modo errato e chiedendo scusa a chiunque si sia sentito offeso.

“Io capitano” e la delusione degli oscar

Il film “Io capitano”, al quale Ceccherini ha lavorato come sceneggiatore, non ha ottenuto la statuetta per il miglior film straniero, premio andato invece a “La zona d’interesse”. Nonostante l’orgoglio per il lavoro svolto e la qualità dell’opera, l’attore non nasconde un certo disappunto per la mancata vittoria, un sentimento probabilmente condiviso con il regista Matteo Garrone. Tuttavia, Ceccherini rimane positivo riguardo al valore del film e al suo impatto, evidenziando come “Io Capitano” continuerà a essere proiettato e apprezzato, inclusa un’imminente tournée in Senegal.

L’impegno continua nonostante gli ostacoli

Ceccherini, pur riconoscendo la delusione, ha sottolineato l’importanza di andare avanti e di celebrare il film “Io Capitano” per il suo valore artistico e culturale. Il progetto di portare il cinema nei villaggi più remoti del Senegal testimonia l’impegno del team del film a diffondere storie significative che superano i confini geografici e culturali, dimostrando che l’arte ha il potere di unire e ispirare, al di là di ogni riconoscimento ufficiale.