Home Migranti protestano a Lampedusa: tensione e continui sbarchi

Migranti protestano a Lampedusa: tensione e continui sbarchi

Sono 6.792 i migranti presenti sull'isola di Lampedusa. La maggior parte si trova all'hotspot di contrada Imbriacola, ma più gruppi sono in attesa in vari punti dell'isola, soprattutto sui moli. La Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento, entro le 13, di 880 persone: 700 verranno imbarcate sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle e 180 partiranno con un volo Oim. La polizia, fra poco, inizierà a scortare i vari gruppi al porto e all'aeroporto, 13 settembre 2023. ANSA/ELIO DESIDERIO

Momenti di tensione si sono verificati al porto di Lampedusa, dove agenti della Guardia di Finanza hanno cercato di contenere centinaia di migranti che chiedevano di lasciare il molo. Gli agenti hanno anche effettuato una carica di alleggerimento sui migranti che tentavano di sfondare il cordone.

I soccorsi e gli sbarchi autonomi di migranti continuano incessantemente a Lampedusa dopo i numeri record di ieri. Durante la giornata sono avvenuti 110 approdi, con un totale di 5.112 persone. Dalla mezzanotte sono stati registrati altri 23 arrivi con quasi mille persone. Al momento, al molo commerciale, ci sono decine e decine di migranti provenienti da diverse imbarcazioni, tutti ammassati insieme. Sarà impossibile stabilire con quale barca siano arrivati sull’isola. Soccorritori e forze dell’ordine sono allo stremo: sono stati segnalati altri barchini in viaggio, ma anche migranti già sbarcati sulla terraferma.

Un neonato di 5 mesi è morto dopo essere finito in acqua a Lampedusa. La tragedia è avvenuta alle 4:18 circa. Tutti i 46 migranti sono stati recuperati, così come il cadavere del bambino. La salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, mentre la madre del neonato si trova all’hotspot di contrada Imbriacola. La polizia ha chiesto un supporto psicologico per la donna. La Capitaneria di porto si sta occupando della ricostruzione del caso.

La tragedia che ha causato la morte del neonato non si è verificata al momento dello sbarco a Lampedusa, ma poco prima dell’arrivo dei soccorsi da parte della Guardia costiera, fuori dal porto dell’isola. La barca con i migranti si è ribaltata durante la navigazione, poco prima dell’arrivo dei militari della Capitaneria che hanno salvato tutte le persone finite in acqua, tranne il bambino di 5 mesi.

Un neonato di 5 mesi è morto dopo essere finito in acqua al momento dello sbarco a Lampedusa. La tragedia è avvenuta alle 4,18 circa, durante le caotiche operazioni di approdo dei 46 migranti soccorsi dalla motovedetta della Guardia costiera, quando più persone sono finite in acqua. Tutte sono state recuperate, così come anche il cadavere del bambino. La salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, mentre la madre del neonato si trova all’hotspot di contrada Imbriacola. La polizia ha chiesto, per la donna, un supporto psicologico. Della ricostruzione del caso si occupa la Capitaneria di porto.

La mamma del neonato morto prima dello sbarco a Lampedusa è originaria della Guinea. E’ una minorenne che viaggiava, assieme ad altre 45 persone, su un natante salpato da Sfax, con la sorella, il cognato e il nipotino. La carretta, secondo quanto è stato ricostruito da Capitaneria di porto e polizia, si è ribaltata perché i migranti, alla vista della motovedetta della Guardia costiera, si sono spostati quasi tutti su una fiancata. I poliziotti in servizio all’hotspot di contrada Imbriacola, assieme alle psicologhe del centro, stanno adesso valutando se sia più opportuno trasferire la donna e i suoi familiari con un aereo o con il traghetto di linea affinché restino in provincia di Agrigento e siano presenti quando la salma del bambino, al momento sotto sequestro, verrà trasferita a Porto Empedocle.

Sull’isola sono presenti più di 6.700 persone e sono iniziati i trasferimenti

Sono 6.792 i migranti presenti sull’isola di Lampedusa. La maggior parte si trova all’hotspot di contrada Imbriacola, ma ci sono anche altri gruppi in attesa in vari punti dell’isola, soprattutto sui moli. La Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 880 persone entro le 13:00: 700 verranno imbarcate sul traghetto di linea che arriverà a Porto Empedocle in serata e 180 partiranno con un volo Oim. La polizia inizierà presto a scortare i vari gruppi al porto e all’aeroporto.

Metsola: ‘Le soluzioni devono essere europee’

“Le soluzioni non possono essere a livello nazionale, ma solo a livello europeo. Penso che non ci siano altre opzioni se non concludere il patto sulla migrazione, i cittadini di tutti i paesi dell’UE ci hanno chiesto di trovare delle soluzioni”. Così la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, rispondendo ad una domanda sullo stop agli ingressi dall’Italia da parte di Germania e Francia, durante un punto stampa prima dell’inizio in aula del discorso sullo Stato dell’Unione. “A dieci anni di distanza dalla tragedia di Lampedusa non abbiamo ancora fatto abbastanza”, ha concluso Metsola.

L’ex sindaco di Lampedusa: “Il governo Meloni ha imposto il silenzio stampa su di noi”

“Da alcuni giorni, e soprattutto nelle ultime ore, Lampedusa sta vivendo un’emergenza umanitaria che ha pochi precedenti ma evidentemente il governo Meloni ha tentato di imporre il ‘silenzio stampa'”. Lo dice Totò Martello, capogruppo del Pd al consiglio comunale ed ex sindaco di Lampedusa e Linosa. “Quando il tema dei migranti serviva alla propaganda della campagna elettorale della destra – aggiunge Martello – per alimentare odio e paura tra gli italiani, qui ogni giorno c’erano decine di giornalisti di testate fedeli all’ideologia ‘meloniana’ e ‘salviniana’ pronti a ‘raccontare l’invasione’ anche quando ad arrivare era solo un barchino. Adesso che ci sono più di 6.000 migranti, cioè tanti quanti sono i cittadini dell’isola, si incontrano molti giornalisti stranieri mentre quelli italiani sono una minoranza”. “Capisco l’imbarazzo della signora Meloni che aveva fatto della ‘spudorata idiozia del blocco navale’ il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale, ma – osserva Martello – non è certo tentando di nascondere le notizie sotto il tappeto che un Paese come l’Italia può pensare di affrontare una simile emergenza umanitaria. Lo ripeto da tempo servono regole condivise a livello internazionale non per ‘fermare i migranti’ ma per gestire i flussi migratori in maniera ordinata regolare e sicura: basterebbe ispirarsi ai principi del ‘Global compact for migration’, il documento delle Nazioni Unite che proprio questa destra si è sempre rifiutata di firmare. Invece il governo Meloni sta cinicamente abbandonando al loro destino migliaia di persone, perché è bene ricordare che si tratta di persone e non di numeri. Ed al tempo stesso – chiosa – sta abbandonando Lampedusa a sé stessa, grazie anche all’incapacità di chi la amministra e non è in grado di fare ris

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