Brutte notizie per i Negramaro. I fan sono stati colti alla sprovvista e non possono fare altro che supportare il gruppo musicale. Andiamo a scoprire cosa è successo.
I Negramaro sono un gruppo musicale italiano composto da Giuliano Sangiorgi, Emanuele Spedicato, Ermanno Carlà, Danilo Tasco, Andrea Mariano e Andrea De Rocco. È stato fondato nel 2000, ma solo in un secondo momento si sono aggiunti gli altri membri.
Fino al giorno nuovo, La prima volta, Attenta, Meraviglioso, Mentre tutto scorre, Estate, Fino all’imbrunire sono solo alcune delle canzoni che hanno riscosso un grande successo.
Spesso hanno avuto la possibilità di esibirsi sul palco dell’Ariston in occasione del Festival di Sanremo. Stavolta hanno proposto il brano Ricominciamo tutto. Racconta di una fuga verso il mare per guarire da un amore ferito. Il tutto è descritto all’interno di un ritmo rock che accompagna la voce sensazionale di Giuliano Sangiorgi.
Gli applausi della vasta platea e i complementi ricevuti sui social non possono far altro che dare al gruppo l’ennesima gratificazione professionale. Eppure dietro al sorriso si nasconde qualche momento di alta tensione. Uno dei membri dei Negramaro ha dovuto fare i conti con un destino avverso.
Momenti terribili per i Negramaro
Stiamo parlando di lui, nato il 26 ottobre 1980 a Veglie. Amatissimo dai fan, non c’è da stupirsi se abbia fatto preoccupare per quanto accaduto qualche anno fa. Quando si trovava in Puglia è stato colpito da un’emorragia cerebrale.
Dopo un paio di giorni si è risvegliato in sala rianimazione di un ospedale: “Non era un sogno, era reale. Non ho paura di dire quello che ho visto. La paura l’ho provata dopo”. Ma chi della band musicale ha dovuto affrontare ciò? Ecco la risposta.
“Dovevo sostenermi legando il busto alla sedia”
Il protagonista della spiacevole vicenda è il chitarrista Emanuele Spedicato che con la compagna, nonché attrice Clio Evans, ha scritto un libro, intitolato Destini, dove parla di tumori, ictus, coma e rinascite. Purtroppo lei ha vent’anni ha individuato in tempo un tumore al cervello e lui nel 2018 un’emorragia cerebrale che lo ha portato al coma per 10 giorni.
“Dopo il coma non riuscivo nemmeno a stare seduto, dovevo sostenermi legando il busto alla sedia. Per motivarmi mi dicevo che un giorno avrei voluto correre”. Ancora oggi porta i segni di quella tragedia che lo hanno stravolto. La moglie li ha definiti con ironia “buchi in testa tipo palla da bowling” in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Per fortuna è riuscito nel suo intento grazie alla fisioterapia e all’amore dei propri parenti e amici.