Home News “Preti che celebrano matrimoni omosessuali in chiesa: una prospettiva inclusiva e controversa”

“Preti che celebrano matrimoni omosessuali in chiesa: una prospettiva inclusiva e controversa”

Un matrimonio omosessuale celebrato in una chiesa cattolica a Bruxelles

Nella capitale belga, un evento insolito ha catturato l’attenzione della comunità: un matrimonio omosessuale celebrato nella chiesa cattolica di Nostra Signora del Buon Soccorso. La coppia, composta dall’italiano Mattia Brazzale e dal belga Martin Huberty, ha ricevuto la benedizione nuziale dal parroco Johnny De Mot.

Una scelta controversa che solleva riflessioni sulla posizione della Chiesa cattolica

La decisione di celebrare il matrimonio in questa insolita location, guidata dal parroco Johnny De Mot, ha suscitato discussioni e riflessioni sulla posizione della Chiesa cattolica riguardo alle unioni LGBTQ+. La coppia, composta da Mattia Brazzale, 36 anni, originario di Vicenza, e Martin Huberty, 41 anni, belga, ha scelto questa particolare chiesa per la cerimonia. Mattia, che lavora nelle istituzioni europee, ha spiegato: “All’inizio avevamo pensato di cercare altrove per la celebrazione, ma quando abbiamo contattato il decano della cattedrale di Saints-Michel-et-Gudule, siamo stati indirizzati a Nostra Signora del Buon Soccorso, sapendo che lì si svolgono tali celebrazioni con minori restrizioni”.

Una chiesa che rappresenta un punto di incontro tra diverse comunità

La scelta di questa chiesa è stata dettata anche dalla necessità di discrezione, considerando che la cattedrale è frequentata anche dalla famiglia reale e che l’atteggiamento progressista del cardinale di Bruxelles non è condiviso unanimemente tra il clero belga. Inoltre, la posizione geografica della chiesa, nei pressi di Place Fontainas, rappresenta un punto di incontro tra diverse comunità. Da un lato, Boulevard Lemonnier ospita bar frequentati dalla comunità arabo-musulmana, mentre dall’altro lato, Rue du Marché au Charbon è un punto di ritrovo per la comunità queer di Bruxelles. Questa posizione geografica rende la chiesa una sorta di cerniera tra due mondi, tra fede e trasgressione.

Il parroco fiammingo Johnny De Mot, noto per le sue posizioni controcorrente nel mondo cattolico, ha spiegato che queste celebrazioni non conferiscono il sacramento del matrimonio, ma sono benedizioni delle unioni e delle fedi. De Mot è impegnato in molte attività sociali, che vanno dalla cura dei poveri e dei malati di AIDS negli anni ’80 e ’90 all’accoglienza di richiedenti asilo e senzatetto nella capitale europea.