Home News “Sanremo 2022: Omicidio della sorella, sequestro e violenze nella sezione per detenuti protetti”

“Sanremo 2022: Omicidio della sorella, sequestro e violenze nella sezione per detenuti protetti”

Episodio di violenza nel penitenziario di Sanremo coinvolge Alberto Scagni

Nella notte scorsa, nel penitenziario di Sanremo, si è verificato un grave episodio che ha coinvolto Alberto Scagni, noto per aver commesso un omicidio a Genova nel maggio del 2022. Scagni è stato sequestrato e brutalmente picchiato da due detenuti di origine maghrebina nella cella della sezione riservata ai detenuti protetti.

Secondo quanto riferito dal magistrato di turno, la situazione è degenerata quando i due detenuti hanno aggredito Scagni, infliggendogli gravi lesioni. La gravità della situazione ha richiesto l’intervento immediato della polizia penitenziaria, che ha dovuto utilizzare la forza per sedare la situazione e salvare Scagni dai suoi aggressori.

I due detenuti sono stati immediatamente arrestati con l’accusa di sequestro di persona, mentre Scagni, già vittima di vessazioni in passato nel penitenziario di Genova Marassi, è stato trasferito in condizioni critiche al pronto soccorso di un ospedale della zona.

Allarme sulla sicurezza nei penitenziari italiani

L’episodio che ha coinvolto Alberto Scagni ha sollevato seri dubbi sulla sicurezza all’interno dei penitenziari italiani. La ripetizione di episodi violenti all’interno delle strutture solleva interrogativi sulla gestione e la protezione dei detenuti, in particolare di coloro che sono considerati “detenuti protetti”.

Le autorità competenti hanno immediatamente avviato un’indagine sulle circostanze che hanno portato a questo grave episodio e stanno adottando misure per prevenire futuri episodi simili non solo nel penitenziario di Sanremo, ma anche in altre strutture del Paese.

Necessità di rafforzare le misure di sicurezza

È fondamentale comprendere le motivazioni e le dinamiche dietro questo nuovo episodio di violenza contro Alberto Scagni e prendere provvedimenti per rafforzare le misure di sicurezza al fine di garantire l’incolumità di tutti i detenuti, indipendentemente dal loro status all’interno delle strutture penitenziarie.

Al momento, si attendono aggiornamenti sulle condizioni di Alberto Scagni e sulle azioni che verranno intraprese per garantire la sicurezza e la protezione all’interno dei penitenziari italiani. È essenziale che vengano adottate misure concrete per prevenire futuri episodi di violenza e garantire un ambiente sicuro per tutti i detenuti.