Willem Dafoe presenta il suo ultimo lavoro in Italia
Il celebre attore Willem Dafoe, 68 anni, è attualmente in Italia per promuovere il suo ultimo film, Povere creature!. Il film, diretto da Yorgos Lanthimos, è stato insignito del Leone d’oro a Venezia 80 ed è previsto l’uscita nelle sale italiane il 25 gennaio con Disney. In questo lavoro, Dafoe interpreta il personaggio di God(win) Baxter, uno scienziato chirurgo capace di dare la morte e creare la vita, il cui ruolo potrebbe valergli una quinta nomination agli Oscar. Durante la presentazione del film, l’attore ha condiviso la sua esperienza lavorativa con il regista greco.
L’esperienza di Willem Dafoe con Yorgos Lanthimos
Riguardo alla sua collaborazione con Yorgos Lanthimos, Dafoe ha dichiarato: “Mi è piaciuto molto mettermi nelle mani di qualcuno che ha una visione così forte. Lanthimos crea un mondo, tu entri in quel mondo e naturalmente lui non ti dice cosa fare. Ti osserva, guarda cosa fai e poi man mano apporta le modifiche necessarie. E per quanto riguarda Emma Stone, devo dire che è fantastica, tutto il film è incentrato su di lei. Emma ha un rapporto speciale con Lanthimos. Sono molto legati, è una sua musa. E quindi noi eravamo tutti lì per sostenerla. Devo dire che girare questo film è stato molto bello, c’era un’atmosfera sul set molto felice“.
Willem Dafoe sul suo ruolo in Povere creature!
Quando gli è stato chiesto del suo ruolo nel film, Dafoe ha risposto: “In realtà, sono entrambi personaggi simpatici, almeno per me, ma la somiglianza si ferma lì. Sono anche molto soli“. Ha anche condiviso il suo legame personale con il personaggio di Godwin Baxter, affermando: “Devo dire che sono cresciuto a contatto con gli strumenti chirurgici, perché spesso accompagnavo mio padre in clinica. Ero un adolescente ed ero in mezzo ai laboratori, alla medicina, alle malattie, ai tentativi di guarire, di tornare in salute. Il fatto che io interpreti un medico, uno scienziato, in questo film, mi ha permesso di creare un legame particolare col personaggio fin da subito. Per la maggior parte delle persone l’idea di andare in ospedale o di essere malati è spaventosa. Per me, poiché è una sorta di ritorno in famiglia, è qualcosa di confortante. Non ho paura di nulla, ma ho paura di essere abbandonato“.
Infine, Dafoe ha parlato del tema del film e del suo impatto sociale, affermando: “Direi che è uno scienziato, che gioca con la vita e la morte. Ma c’è un’enorme differenza: il creatore del mostro di Frankenstein odiava ciò che aveva creato, Godwin invece ne è attratto, se ne innamora in un qual senso e dà a Bella una seconda possibilità, una sorta di nuova vita. Perché crede profondamente nella scienza. Quindi quello che sembra un esperimento poco ortodosso e forse poco etico è qualcosa per lui di molto generoso, molto eccitante e molto positivo. Il viaggio di Bella diventa così una storia potente di emancipazione femminile, una liberazione personale attiva, che vediamo attraverso gli occhi di una donna“.
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