Simone Inzaghi, l’allenatore dell’Inter, è un abitudinario. Nelle prime tre partite di campionato ha sempre schierato la stessa formazione. Tuttavia, con l’inizio della Champions League, inizieranno le rotazioni: i nuovi giocatori verranno inseriti, ma al momento giusto.
Inzaghi ha la tendenza a seguire le sue abitudini e preferisce seguire una strada conosciuta anziché affidarsi a qualcosa di imprevedibile. Questo non è un problema, soprattutto se guardiamo alla storia di Inzaghi all’Inter. È più facile capire perché Frattesi non ha ancora avuto l’opportunità di giocare titolare. Al suo primo anno, l’Inter ha perso lo scudetto a causa di due fattori. L’infortunio di Brozovic a marzo ha segnato un momento di incertezza per la squadra. L’Inter ha raccolto solo due punti in due partite, rallentando la sua marcia. Poi c’è stata la squalifica di Brozovic, che ha portato a una clamorosa sconfitta per 0-2 contro il Sassuolo. Successivamente, durante la trasferta a Bologna, Handanovic non ha giocato e Radu ha fatto il resto.
Questi sono solo due casi limite, ma significativi per spiegare perché Inzaghi non ama fare cambiamenti quando non è strettamente necessario. In difesa, l’Inter ha appena acquistato Pavard per 30 milioni di euro, ma avrà bisogno di tempo per essere inserito nella formazione titolare difensiva, composta da Darmian, Acerbi o De Vrij e Bastoni, che ha ottenuto grandi risultati in Europa.
Lo stesso vale per il centrocampo, che è il cuore e l’anima dell’Inter di Inzaghi. La scelta di Calhanoglu come regista è stata una visione illuminante del tecnico. La crescita di Hakan è evidente a tutti e adesso Inzaghi non può fare a meno di lui. Anche un investimento importante come Asllani rischia di rimanere in panchina. Frattesi, invece, non corre questo rischio, ma dovrà aspettare l’inizio del ciclo di partite settimanali per avere la sua opportunità.
Nel derby, Barella potrebbe giocare come in Nazionale o potrebbe essere lasciato fuori. Frattesi avrà la possibilità di lasciare il suo segno, ma per ora saranno Nicolò e Mkhitaryan le mezzali titolari, con l’armeno diventato ormai imprescindibile. In attacco, Lautaro e Thuram saranno confermati. Pochi mesi fa, l’addio di Lukaku ha estremizzato le abitudini di Inzaghi, che ha preferito la certezza di Dzeko nelle finali di Coppa Italia e Champions League. Simone si affida ai suoi giocatori quando conta davvero, un rischio calcolato che non tutti accettano facilmente.
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