L’articolo parla del discorso di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che è stato cauto e attento a non indispettire nessuno in vista della sua probabile rielezione. Tuttavia, per il primo ministro italiano, la prospettiva inevitabile è quella di dover rimangiarsi quasi tutte le promesse europee.
Il discorso di von der Leyen è stato tiepido e reticente, ma non abbastanza da evitare che le divergenze con i sovranisti emergessero chiaramente. Ad esempio, un accenno vago sullo stato di diritto ha scatenato critiche da parte dei macroniani di Renew. Il capogruppo di Ecr, Ryszard Legutko, ha addirittura accusato la presidente della Commissione di voler rovesciare i governi europei non graditi, paragonandola al dittatore bielorusso Lukashenka.
Questo atteggiamento prudente di von der Leyen potrebbe essere dovuto alla necessità di allearsi con i Socialisti e con Macron per garantirsi una rielezione. Tuttavia, per il primo ministro italiano, questa prospettiva comporta il dover rimangiarsi quasi tutte le promesse europee fatte in precedenza.
In conclusione, von der Leyen ha tenuto un discorso cauto e attento per non indispettire nessuno, ma le divergenze con i sovranisti sono emerse chiaramente. La sua necessità di allearsi con Socialisti e Macron potrebbe portare alla revisione delle promesse europee fatte in precedenza.
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